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COME LAVORO

“La psicoterapia deve concentrarsi sulla creazione di nuove storie/ipotesi/previsioni che costituiscano un livello più elevato verso l’invenzione di un nuovo sistema di significati, piuttosto che cercare di riparare o rattoppare i guasti del sistema corrente”. (George Kelly)

 

Ho deciso di non scrivere che mi occupo di "ansia", di "depressione" o di qualsivoglia patologia, perchè prima della patologia, prima del sintomo, vi è la persona, l'essere umano, ed è quest'ultimo al centro dell'attenzione del mio lavoro. Non esiste il "depresso", esiste un essere umano con depressione. Non faccio mai coincidere il disturbo (se di disturbo si tratta) con la persona, perchè questa è prima di tutto portatrice di risorse ed il lavoro che possiamo fare insieme è proprio quello di riattivare queste risorse affinchè possa tornare pienamente in grado di gestire la propria vita con il maggior grado di benessere possibile.

 

Per fare questo è indispensabile lavorare con le emozioni, le emozioni fanno sì che noi siamo ciò che siamo e chi siamo. Così come per me non esiste "il depresso", allo stesso modo non esistono quelle che vengono purtoppo spesso chiamate "emozioni disfunzionali". Le emozioni sono importanti e è giusto provarle tutte, il problema è quando se ne diventa schiavi. Ciò che faccio con i miei pazienti è provare a riconoscere queste emozioni, dar loro un nome, poterle pensare e non agirle meccanicamente meccanicamente. E questo permette di sentirsi padroni della propria vita e capaci di raggiungere il benessere, assumendo nuove prospettive e costruendo nuove storie. 

 

Parlo di storie perchè ognuno di noi è portatore di storie, che racconta a sè stesso e agli altri. Il non riuscire ad assumere punti di vista diversi su una stessa storia ci fa rimanere intrappolati in un'unica versione e tutto ci sembra impossibile, una soluzione sembra impossibile.

 

Ma lavorare con le emozioni e con le risorse che ognuno di noi ha dentro di sè (bisogna "solo" farle emergere e potenziarle) permette proprio questo: permette di uscire dallo stallo e di narrarsi una stessa storia in modo differente, quindi di trovare altri punti di vista che permettano di superare gli ostacoli.

 

Lavoro con adolescenti ed adulti, singolarmente, in coppia e in gruppo. Il mio modello è di tipo gruppoanalitico in quanto, in linea con quanto detto sopra, per poter stare bene non basta eliminare il sintomo, bisogna capire e lavorare sulla causa di quest'ultimo, altrimenti continuerà a tornare (seppure in forme probabilmente differenti).

Infine, mi occupo anche di valutazioni psicodiagnostiche in ambito clinico e giudiziario (sia civile che penale), di corsi di formazione e percorsi e di consulenza per aziende, organizzazioni ed enti.

Per qualsiasi informazioni non esiti a contattarmi. 

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